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Facendo riferimento diretto a Reinhard Grindel, presidente della federazione, il centrocampista ha aggiunto: "Alle persone con atteggiamento razzialmente discriminatorio non dovrebbe essere permesso di lavorare nella più grande federazione calcistica del mondo. Atteggiamenti come i loro semplicemente non riflettono i giocatori che rappresentano. Agli occhi di Grindel e dei suoi sostenitori, io sono tedesco quando vinciamo, ma io sono un immigrato quando perdiamo". "È con un cuore pesante e dopo molte considerazioni che - ha aggiunto - a causa degli eventi recenti, non giocherò più per la Germania percependo questo sentimento di razzismo e mancanza di rispetto".
La federcalcio tedesca ha respinto le accuse di razzismo lanciate da Özil: "Rifiutiamo l'idea che la Dfb sia associata al razzismo - si legge in una nota - Dfb è sinonimo di diversità, da coloro che la rappresentano ai vertici fino alle persone alla base che vi si dedicano quotidianamente".
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